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sì, conosco queste misure dai miei figli a Perugia - ma ora è diventato più facile

Questa statua di Savonarola mi ha ispirato circa 43 anni fa quando stavo imparando l'italiano a Firenze per leggere la sua storia e come fu pubblicamente bruciato come eretico a Firenze, Piazza dell Signoria.

Purgatorio delle vanità
Nel 1495 Papa Alessandro VI proibì a Savonarola di continuare a predicare. Per un breve periodo si attenne a questo, ma presto denunciò nuovamente gli abusi nella chiesa. All'inizio del febbraio 1497 Savonarola fece marciare per Firenze grandi folle di giovani e bambini ("Fanciulli"), confiscando "in nome di Cristo" tutto ciò che poteva essere interpretato come simbolo della depravazione umana. Questo includeva non solo scritti pagani (o quelli considerati tali da Savonarola) o immagini pornografiche, ma anche dipinti, gioielli, cosmetici, specchi, strumenti musicali secolari e spartiti, carte da gioco, mobili elaborati o abiti costosi. In alcuni casi i proprietari hanno consegnato loro stessi queste cose, sia per un effettivo rimorso che per paura di rappresaglie. Il 7 febbraio 1497 e il 17 febbraio 1498, tutti questi oggetti furono bruciati su un'enorme pira in Piazza della Signoria. Il pittore Sandro Botticelli gettò lui stesso alcuni dei suoi quadri tra le fiamme. Non tutti, nemmeno tutti i religiosi e gli ecclesiastici, hanno sostenuto questi roghi. I Francescani di Santa Croce e i Domenicani di Santa Maria Novella in particolare criticarono le azioni di Savonarola. I francescani sotto Domenico da Ponzo erano dalla parte degli avversari di Savonarola e predicavano comunque contro di lui.

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Grazie, aNNa! Ottime info.

Savonarola fu una figura molto controversa, infatti. Critico della corruzione e del malcostume che affliggevano in particolare la Chiesa, un abile predicatore e trascinatore di folle che non disdegnava di immischiarsi nelle vicende politiche della città e dell'impero, non poteva forse che creare grandi divisioni tra i suoi discepoli e sostenitori e chi, dentro e fuori la chiesa, lo criticava e temeva la sua influenza. E quelli erano tempi in cui, se vincevano le fazioni avverse, non toccava ritirarsi a Maralago a giocare a golf; a quei tempi, se perdevi il favore delle folle, era un attimo finire sul rogo...