Daniela Brocca's photos
Nebbia - Fog
Neve dicembre 2017 -Snow
Archi della piazza del Villaggio Sisma
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II 7 luglio 1938 la Commissione edilizia approva il progetto di case
popolari destinate alle maestranze della S.A. Metallurgica Ossolana in regione Croppo di Murata, redatto dall’architetto Vietti Violi. Il progetto prevedeva la costruzione di 400 alloggi in casette singole dotate di giardino, di alloggi collettivi e di tutti i servizi necessari per una razionale organizzazione urbanistica: l’ufficio postale, il circolo, il campo sportivo, l’asilo. A causa dello scoppio della seconda guerra mondiale il disegno venne ridimensionato, ma ciò non toglie che quest’opera rappresenti una realizzazione unica al mondo per le soluzioni ambientali proposte e per
l’intelligente utilizzo di materiali tradizionali locali, quali il sarizzo per le colonne e la beula bianca per la copertura dei tetti. Il 31 marzo 1940 fu posta la prima pietra alla presenza dell’allora ministro delle Corporazioni Renato Ricci. Sulla piazza centrale si affaccia la chiesa di San Giuseppe Lavoratore.
Casa del Villaggio
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II 7 luglio 1938 la Commissione edilizia approva il progetto di case
popolari destinate alle maestranze della S.A. Metallurgica Ossolana in regione Croppo di Murata, redatto dall’architetto Vietti Violi. Il progetto prevedeva la costruzione di 400 alloggi in casette singole dotate di giardino, di alloggi collettivi e di tutti i servizi necessari per una razionale organizzazione urbanistica: l’ufficio postale, il circolo, il campo sportivo, l’asilo. A causa dello scoppio della seconda guerra mondiale il disegno venne ridimensionato, ma ciò non toglie che quest’opera rappresenti una realizzazione unica al mondo per le soluzioni ambientali proposte e per
l’intelligente utilizzo di materiali tradizionali locali, quali il sarizzo per le colonne e la beula bianca per la copertura dei tetti. Il 31 marzo 1940 fu posta la prima pietra alla presenza dell’allora ministro delle Corporazioni Renato Ricci. Sulla piazza centrale si affaccia la chiesa di San Giuseppe Lavoratore.
San Bartolomeo
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L'edificazione della chiesa avvenne presumibilmente verso la fine del X secolo, mentre l'alto campanile, che mostra una maggiore cura nella lavorazione e nell'assemblaggio dei conci in pietra e una maggior raffinatezza dell'ornato, deve essere datato almeno a qualche decennio più tardi. Stante la sapiente tecnica costruttiva che si osserva in tutte le parti antiche dell'edificio, si può supporre che la sua realizzazione abbia visto impegnati quei Maestri comacini che improntarono con la loro opera la cifra stilistica del romanico lombardo
La prima testimonianza storica della chiesa è contenuta in un documento del 1289, ove risulta dedicata ai santi Fabiano e Sebastiano, santi invocati come protettori contro le pestilenze degli uomini e degli animali. Solo dalla metà del XIV secolo essa risulta essere dedicata a san Bartolomeo (che è il santo patrono della città di Villadossola)
Nacque come chiesa a navata unica terminante con un'abside semicircolare, con la canonica orientazione dell'abside ad est e della facciata ad ovest; ha poi subito nel tempo numerose variazioni per rispondere alle nuove esigenze liturgiche.
Nel corso del Cinquecento essa venne ampliata con l'abbattimento dei muri perimetrali e fu trasformata in chiesa a tre navate. L'antica navata unica – ora navata centrale - fu allungata di 4,50 metri (come chiaramente si evince osservando la planimetria della chiesa); su di essa fu realizzata una copertura con volte a botte. Venne poi costruita la sacrestia e ricavata una porta laterale sulla parete meridionale in prossimità della facciata (porta che vediamo oggi sormontata da portichetto con due colonnine)
Colonne
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Interno di San Bartolomeo
La chiesa di San Bartolomeo a Villadossola, risalente alla fine del X secolo, con il suo campanile, costituisce secondo la Guida rossa del Touring "il miglior esempio di architettura romanica dell'Ossola".
L'edificazione della chiesa avvenne presumibilmente verso la fine del X secolo, mentre l'alto campanile, che mostra una maggiore cura nella lavorazione e nell'assemblaggio dei conci in pietra e una maggior raffinatezza dell'ornato, deve essere datato almeno a qualche decennio più tardi. Stante la sapiente tecnica costruttiva che si osserva in tutte le parti antiche dell'edificio, si può supporre che la sua realizzazione abbia visto impegnati quei Maestri comacini che improntarono con la loro opera la cifra stilistica del romanico lombardo.
La prima testimonianza storica della chiesa è contenuta in un documento del 1289, ove risulta dedicata ai santi Fabiano e Sebastiano, santi invocati come protettori contro le pestilenze degli uomini e degli animali. Solo dalla metà del XIV secolo essa risulta essere dedicata a san Bartolomeo (che è il santo patrono della città di Villadossola)
Nacque come chiesa a navata unica terminante con un'abside semicircolare, con la canonica orientazione dell'abside ad est e della facciata ad ovest; ha poi subito nel tempo numerose variazioni per rispondere alle nuove esigenze liturgiche.
Nel corso del Cinquecento essa venne ampliata con l'abbattimento dei muri perimetrali e fu trasformata in chiesa a tre navate. L'antica navata unica – ora navata centrale - fu allungata di 4,50 metri (come chiaramente si evince osservando la planimetria della chiesa); su di essa fu realizzata una copertura con volte a botte. Venne poi costruita la sacrestia e ricavata una porta laterale sulla parete meridionale in prossimità della facciata (porta che vediamo oggi sormontata da portichetto con due colonnine)
Campanile romanico
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L'edificazione della chiesa avvenne presumibilmente verso la fine del X secolo, mentre l'alto campanile, che mostra una maggiore cura nella lavorazione e nell'assemblaggio dei conci in pietra e una maggior raffinatezza dell'ornato, deve essere datato almeno a qualche decennio più tardi. Stante la sapiente tecnica costruttiva che si osserva in tutte le parti antiche dell'edificio, si può supporre che la sua realizzazione abbia visto impegnati quei Maestri comacini che improntarono con la loro opera la cifra stilistica del romanico lombardo
La prima testimonianza storica della chiesa è contenuta in un documento del 1289, ove risulta dedicata ai santi Fabiano e Sebastiano, santi invocati come protettori contro le pestilenze degli uomini e degli animali. Solo dalla metà del XIV secolo essa risulta essere dedicata a san Bartolomeo (che è il santo patrono della città di Villadossola)
Nacque come chiesa a navata unica terminante con un'abside semicircolare, con la canonica orientazione dell'abside ad est e della facciata ad ovest; ha poi subito nel tempo numerose variazioni per rispondere alle nuove esigenze liturgiche.
Nel corso del Cinquecento essa venne ampliata con l'abbattimento dei muri perimetrali e fu trasformata in chiesa a tre navate. L'antica navata unica – ora navata centrale - fu allungata di 4,50 metri (come chiaramente si evince osservando la planimetria della chiesa); su di essa fu realizzata una copertura con volte a botte. Venne poi costruita la sacrestia e ricavata una porta laterale sulla parete meridionale in prossimità della facciata (porta che vediamo oggi sormontata da portichetto con due colonnine)
Strada del Villaggio Sisma
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II 7 luglio 1938 la Commissione edilizia approva il progetto di case
popolari destinate alle maestranze della S.A. Metallurgica Ossolana in regione Croppo di Murata, redatto dall’architetto Vietti Violi. Il progetto prevedeva la costruzione di 400 alloggi in casette singole dotate di giardino, di alloggi collettivi e di tutti i servizi necessari per una razionale organizzazione urbanistica: l’ufficio postale, il circolo, il campo sportivo, l’asilo. A causa dello scoppio della seconda guerra mondiale il disegno venne ridimensionato, ma ciò non toglie che quest’opera rappresenti una realizzazione unica al mondo per le soluzioni ambientali proposte e per
l’intelligente utilizzo di materiali tradizionali locali, quali il sarizzo per le colonne e la beula bianca per la copertura dei tetti. Il 31 marzo 1940 fu posta la prima pietra alla presenza dell’allora ministro delle Corporazioni Renato Ricci. Sulla piazza centrale si affaccia la chiesa di San Giuseppe Lavoratore.
Ilda e io al Villaggio
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Incontro breve, ma non è mancato neanche quest'anno. Siamo andate a Villadossola.
Moto Guzzi old style in un bar
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Vecchia casa della zia Angelina
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Quando ero bambina la sorella di mia madre abitava qui con la famiglia. Da Beura andavamo a piedi fino a Villadossola, mentre loro venivano in bicicletta dalla nonna.
Vecchio ponte sull'Ovesca
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Torrente Ovesca
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Staccionata a bordo dell'Ovesca
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Prince of Venice
Cascata del Toce-Val Formazza
Gap Montevecchia The Adda River and the iron Bridg…
Il Toce accanto al Parco delle Terme di Crodo
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