a letto con Pigi
Ogni corpo è un bel corpo, perché è unico e vero.
di Pigi Mazzoli
(pubblicato in "Pride", agosto 2003)
In questi mesi abbiamo parlato dei "difetti" che vediamo nel nostro corpo. E che spesso sono solo la spia di altri problemi che nulla hanno a che vedere con mancanze del nostro fisico.
Se si riesce ad accettare, anzi apprezzare, il nostro corpo per intero, anche nelle sue trasformazioni inevitabili, e anche quello dell'altro, senza cercare assolute perfezioni, idealizzazioni innaturali, forse saremo pronti non solo ad avere rapporti più veri e profondi con gli altri ma anche ad accettare quello che fa parte inevitabilmente della vita di tutti noi, la vecchiaia. Ma anche le eventuali malattie, gli infortuni. Senza cadere in depressione alla prima avversità della vita o ai primi segnali del proprio declino fisico. E di quello altrui. Se doveste conoscere un gerontofilo approfittate per farvi raccontare la bellezza di un corpo e di una mente che hanno attraversato il tempo, resterete affascinati da quante cose vi siete persi finora inseguendo il muscolo guizzante e la pelle tonica.
Questo è proprio un argomento estivo. A quante "sfilate di moda" avete assistito sdraiati sulla spiaggia a prendere il sole? Perché, se si pensa di avere un fisico che attrae gli altri, non mostrarlo? Giustissimo, ma attenzione a non cadere nell'ossessione di volere essere perfetti. Se amare il proprio aspetto è un auspicabile traguardo, il basare tutto sull'aspetto (o sulla cultura, o sui soldi, o su qualsiasi cosa che pensiamo ci renda grandi) può portare a crearsi una personalità non molto equilibrata. Conosco persone che credono di essere vittime dell'altrui invidia per la loro eccezionale bellezza e che invece sono solo allontanate perché considerate noiose e vacue.
Ad un amico che cercava la mia spalla per piangere del fatto che tutti lo desiderassero solo per le dimensioni del membro, facevo notare che in effetti era probabilmente vero, ma era anche vero che se ciò accadeva era possibile perché lui stesso aveva dato ampia pubblicità a tale caratteristica, e che questo poteva significare che lui stesso la considerasse l'unica cosa che poteva attrarre gli altri, per cui gli era difficile accorgersi se un altra persona era attratta da lui solo per il cazzo o anche per il cazzo. Gli ho pure suggerito di non essere avaro con le doti che la natura gli aveva fornito, e di distribuire gioia con abbondanza, tutto il bene che si fa torna sempre indiero...
Facciamo quindi attenzione a rimanere collegati con la realtà e a non costruirci castelli incantati, per non rimanere sepolti dagli inevitabili crolli.
Ma esiste anche un altro atteggiamento riferito alle proprie doti, quello di sopravvalutarne la portata e ascrivere a loro ogni nostro successo, come se oscurasse come una maledizione l'interezza del nostro essere. Ho amici che si lamentano di essere ricercati solo per il loro aspetto, altri solo per la loro simpatia, altri, come detto, solo per le dimensioni del loro pene. Ci dimentichiamo a volte che siamo tutti diversi e che sempre è l'insieme delle nostre caratteristiche a farci unici e a far innamorare qualcuno di noi.
Riempirsi la casa di specchi ci aiuta ad accettare il nostro aspetto, un reale scambio di idee con gli altri ci aiuta a considerare la nostra piacevolezza.
Se comunque qualcuna delle nostre doti (siano l'assomigliare ad una statua greca come l'avere un grosso conto in banca) dovessero essere davvero fuori dal comune, che queste non diventino una barriera che ci separa ma che vengano usate per dare felicità agli altri. Ringraziando il caso di averci dato qualcosa che viene apprezzato.
Ma torniamo al punto iniziale, la vecchiaia. Chi ha costruito sulla bellezza, sulla perfezione del proprio corpo, per intero la sua immagine, si troverà ad affrontare un duro lavoro nel tempo ad ogni cambiamento che avverrà. Non accetterà i segni del tempo, ancora peggio non accetterà l'idea di ammalarsi e questo lo terrà alla larga da esami che potrebbero rivelare cose che non potrebbe accettare. In questo limbo artificiale è meglio non sapere e vivere di illusioni. Ma quando l'incantesimo si rompe e si cade nella realtà, e prima o poi questo è inevitabile, la crisi sarà difficile da superare.
Forse è fortunato chi non è stato dotato di particolare avvenenza, di particolari doti e di particolari fortune. Avrà dovuto camminare in salita fin dal primo giorno, ma tutto quello che ha costruito sarà veramente guadagnato e apprezzato, da se stesso e dagli altri. Considererà come un dono inestimabile ogni piccola attenzione altrui, ogni gesto d'affetto. Si emozionerà per ogni bacio conquistato. E vivrà una vecchiaia di splendidi ricordi. A meno che un gerontofilo non incroci la sua strada e gli faccia vivere una seconda giovinezza. Alla faccia delle statue greche.
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