A letto con Pigi – Pubblicato su "Pride", agosto 2004
Sincero memento.
Cari amici lettori, con questa pagina termina, per ora, la serie di scritti che vi ha informato, e terrorizzato, sulle malattie sessualmente trasmesse.
Questa pagina tornerà ogni volta che sarà necessario: nel caso ci dovessero essere novità sulle cure per una qualsiasi delle malattie di cui abbiamo parlato, oppure se dovesse esserci l’indicazione che una qualche infezione diventi più frequente del solito, tanto da suggerire l’ipotesi di una epidemia.
Questo è il caso attualmente della sifilide tra i gay italiani, con valori stabilmente alti come non si toccavano dal 1981.
Il che ci permette una prima riflessione. Che con l’AIDS è arrivato anche l’uso del preservativo e con esso un crollo delle malattie a trasmissione sessuale (MTS).
Ma se non si usa il preservativo le malattie si trasmettono tanto quanto avveniva prima, ed anzi con una nuova in più.
Nel tempo sono aumentate le opportunità terapeutiche, a volte in modo rivoluzionario come con la scoperta della penicillina (prima della scoperta degli antibiotici, chi si infettava di sifilide veniva avvelenato col mercurio, per cercare di bloccare la malattia). Altre, come gli antiretrovirali, il cui successo varia da paziente a paziente senza possibilità di previsione. Ad esempio, quando parlammo dei condilomi, citammo una pomata che riusciva, a volte, a farli regredire. Ora uno studio del dottor Marco Cusini del C.A.Ve di Milano (pubblicato su “Giournal of STD and AIDS) quantifica l’efficacia di questa cura: 61% di successo su pazienti sieronegativi, che scende al 30% per i pazienti sieropositivi. Per dire che la farmacologia fa passi da gigante ma che prevenire un’infezione è meglio che sperare nelle cure.
Se pensate che con questa pagina io smetta di cantilenare “sesso sicuro, sesso sicuro, sesso sicuro...” vi sbagliate, continuerò a ricordarvelo negli altri scritti, infilandolo tra un argomento e l’altro.
Un’altra riflessione. Molti lettori mi hanno parlato di misteriose macchiette rosse sul glande, di origine sconosciuta e che talvolta spariscono altrettanto misteriosamente. Parto da lontano. Tanti anni fa negli Stati Uniti si sparse la voce che a causa di sabbie troppo dure usate nella fabbricazione dei manti stradali, si stavano sfrisando i parabrezza delle auto. E in effetti tutti si accorsero che questo era vero che anche il loro veicolo ne portava i segni. Ma nulla era cambiato, semplicemente nessuno si era mai soffermato ad osservare i parabrezza con tanta cura. Gli sfrisi ci sono sempre stati e sempre ci saranno. Spiegato l’arcano nessuno ci pensò più e nessuno nota più gli sfrisi.
Le macchiette rosse sul glande sono la stessa cosa. Sono il segno che forse è maggiore la paura delle malattie di quanto non sia la sicurezza di averle prevenute. Se si fa sesso sicuro sempre si vive tranquilli, tanto tranquilli che il normale arrossamento delle mucose non solo non viene scambiato per un nuovo morbo, ma neppure viene notato. Ad esempio a me si arrossa se prendo l’Aspirina o se non lavo via il lubrificante col sapone dopo aver usato il preservativo, ma ognuno ha le allergie sue.
Noi tutti abbiamo parlato spesso della necessità del sesso sicuro, ma sapete che succede ancora nei centri antivenerei? Che spesso si arriva con una sospetta sifilide e dagli esami si scopre che la sifilide c’è, e con essa anche l’hiv. Che tristezza, che momento disperante deve essere quello della scoperta. Vengono in mente i momenti dell’abbandono alla passione e della perdita del raziocinio, tanto da non farci mettere in pratica quello che si sapeva sul sesso sicuro. Perchè ormai tutti sanno cos’è il sesso sicuro e se non viene sempre messo in pratica significa che qualche volta, nell’estasi momentanea, il resto della vita sembra ben poco importante.
Ma non voglio chiudere questa serie con questi pensieri tristi, e poi è estate, tempo di vacanze, viaggi, incontri, sesso...
Eccovi una tavola anatomica che non troverete sui libri di scienze. Celebra una delle ultime scoperte della medicina, a cui sono tanto grato. Scoperta casuale, tanto per ricordarci che la fortuna a volte aiuta, ma è meglio non sfidarla troppe volte.
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