Malattie da culattoni.
di Pigi Mazzoli
pigi.mazzoli@libero.it
(pubblicato in "Pride", ottobre 2005)

Finché era un ex fascista, molto anziano, seppur ministro, a darci dei culattoni, ci siamo indignati ma siamo pure riusciti a sorriderne, per consolarci. Perché con quell’epiteto anzichè offendere noi ha mostrato la misura della sua arretratezza.
Ora leggo su Magazine del Corriere della sera, 1° settembre 2005, una delle solite belle e consolatorie interviste di Claudio Sabelli Fioretti. Consolatorie perché è bello vedere che qualcuno fa le domande che noi vorremmo fare, e ha il coraggio di riportare le risposte anche quando denunciano l’inadeguatezza, o la malafede, dell’intervistato. Questa volta ha intervistato Domenico Contestabile, non un ex fascista ma un ex socialista, ora senatore per Forza Italia. Non un contadinotto come sono certi leghisti, ma un avvocato, uno di quelli che difende Berlusconi contro i giudici comunisti, per intenderci.
Ebbene, a chiusura dell’intervista, il senatore dichiara che “Tremaglia è un sorpassato ma che sui culattoni aveva ragione, loro si chiamano in maniera diversa ma sempre culattoni sono. Forse sarebbe meglio che l’Europa non fosse in mano ai culattoni”.

Ora che ho esposto la mia visione sul quanto lavoro c’è ancora da fare, e quante forze servono, vi vorrei esortare a restare in salute. Perché se finite in ospedale potreste capitare nelle mani di qualcuno che vede in voi un culattone e non una persona. Vita sana, il più possibile, e sesso sicuro, sempre. Dato che le cose brutte, come le malattie, si tende a dimenticarle, sfruttiamo lo spazio per un utile ripasso. Ovvero tutte le malattie veneree che si possono evitare con l’uso del preservativo.

AIDS (Acquired Immuno-Deficiency Syndrome, sindrome da immunodeficienza acquisita). Mi fa senso spiegare per l’ennesima volta di che si tratta. Spero che tutti la conoscano, e la temino, giustamente. Si evita con l’uso del preservativo durante la penetrazione, evitando che giunga sperma in bocca, ma anche negli occhi e sulle ferite, non scambiando rasoi, spazzolini da denti e oggetti intimi, quindi anche i dildo, i cazzi di gomma, senza preventiva pulizia accurata fra un uso e l’altro (bollitura per i metalli, candeggina per il resto).
Spesso si fa il test solo nel terrore di essersi infettati. Ma recenti studi stanno accertando che, grazie ai nuovi farmaci meno aggressivi per il corpo in generale, forse ora è meglio iniziare la cura antiretrovirale al più presto possibile, appena infettati. Da questo viene la nuova indicazione di fare più spesso il test per poter iniziare subito una cura, e garantirsi un migliore stato del sistema immunitario nel corso della vita futura (e quindi una migliore qualità della vita).

Clamidia (linfogranuloma venereo, linfopatiavenerea, uretrite non gonococcica). Infezione causata da un batterio. I sintomi sono simili a quelli della gonorrea ma con perdite meno intense, quindi anche all'ano e alla gola oltre che all'uretra. L'incubazione dura dai 5 ai 21 giorni dopo di che appaiono anche piccole macchie sulla pelle. Se non curata dopo un periodo fra 10 giorni e un mese si ha l'infiammazione dei linfonodi che porta poi alla formazione di ascessi e fistole. Si cura con gli antibiotici e si previene usando il preservativo anche nei rapporti orali oltre che in quelli anali.

Condilomi acuminati (creste di gallo). Infezione virale diffusissima ma non pericolosa. Sono delle escrescenze di pelle che crescono più o meno rapidamente sulle mucose, di solito anali o sul pene, specialmente il glande, ma che possono crescere anche in bocca. Allo stato iniziale possono apparire come piccoli rilievi, anche uno solo, se sul glande, mentre nella zona anale possono sembrare piccole emorroidi. Guardarsi spesso con cura la zona genitale (anche usando uno specchietto) e in caso di dubbio andare in un centro MTS. Alcuni numeri: l'1% della popolazione sessualmente attiva ha la presenza di condilomi; il 14% ha la presenza del virus rilevabile con mezzi diagnostici più o meno efficaci (quindi anche lui è infetto ed infettivo); il 60% ha avuto l'infezione e potrebbe essere ancora portatore del virus (ma presumibilmente è poco infettivo); solo il 25% non è mai venuto in contatto del virus. Il 14% infettivo che non è visibilmente portatore lo si scopre con gli esami, che possono essere sofisticati fino alla ricerca del DNA virale. La trasmissione avviene con i rapporti sessuali non protetti da preservativo. Le più aggiornate metodiche di cura non prevedono più l'approccio chirugico, se non in caso di piccole e limitate escrescenze. Esiste un farmaco, un modificatore della risposta immune, che può far regredire i condilomi, soprattutto se estesi, in modo da poter evitare quelle asportazioni chirurgiche che sono tanto traumatizzanti per la nostra vita sessuale. Si tratta di Aldara, una crema, il principio attivo è imidazochinolina. Non è mutuabile, la confezione costa circa 110 euro e sono necessarie mediamente due o tre confezioni. In due casi su tre è risultato efficace, per cui nonostante l'alto costo vale la pena di provare prima di intervenire chirurgicamente. Bisogna anche dire che a volte i condilomi guariscono spontaneamente. E che fra laser, diatermocoagulazione, bisturi e crioterapia quelli piccoli se ne vanno con poco danno e la cicatrice guarisce in poco tempo. Ancora una volta sarà il medico specialista che ci saprà consigliare cosa è meglio fare, anche rispettando, fra più possibilità, le nostre preferenze fra un metodo e un altro.

Epatite A (epatite da alimenti). Non ci si contagia solo con i cibi infetti, ma anche con il rimming. Guarisce spontaneamente, ma è meglio vaccinarsi preventivamente per evitare una grossa scocciatura con sole due piccole iniezioni.

Epatite B (epatite da siero). Molto contagiosa, ci si infetta con lo scambio di aghi ma anche con l’uso in comune di rasoi e spazzolini da denti, attrezzi da manicure, con la penetrazione senza preservativo, col sesso orale e, talvolta, anche col bacio profondo. Tende a diventare cronica e a trasformarsi in cirrosi epatica. Difficilmente curabile. Esiste il vaccino, che è assolutamente da fare.

Epatite C. Non particolarmete contagiosa come la B ma ancor più letale in caso di infezione, si previene con le stesse norme della precedente, quindi anche col preservativo. Purtroppo non esiste ancora un vaccino.

Gonorrea (blenorrea, blenorragia, scolo). L'agente patogeno è un batterio visibile al microscopio, l'esame consiste nella ricerca visiva nell’escreto, cioè mettendo un po’ del liquido che esce dall’uretra su di un vetrino da microscopio. I sintomi sono il dolore, urinando, e la produzione di liquido denso dall’uretra. Se invece si infetta l’intestino, si noteranno solo le perdite, che sporcano le mutande, ed eventuale prurito. Se ad infettarsi è la gola potrebbe essere scambiata per un normale mal di gola con catarro. Con l’antibiotico giusto passa tutto. Con l’uso del preservativo anche nei rapporti orali si evita l’infezione, che se non curata può cronicizzare e danneggiare gravemente l’uretra.

Herpes genitale. Quando ci si infetta si ha inizialmente del prurito, poi si formano delle bolle di siero, anche molto piccole, poi queste si rompono e resta solo la lesione che forma una crosta che guarisce nel tempo. Questa è la fase visibile, fastidiosa, di questa infezione. Le lesioni sono nella zona dei genitali, sul pene, soprattutto sul glande, e all'ano, anche nella zona intorno ad esso. L'origine è virale e il virus è presente nella pelle anche quando le lesioni scompaiono. Quindi si è contagiosi anche senza la presenza visibile della malattia. In questa fase, detta latente, si può trasmettere il virus, con i contatti sessuali non protetti, con una probabilità variabile dalla quantità di virus e per periodi imprevedibili che si possono quantificare in una decina di giorni distribuiti nell'arco di un anno. Oltre all'osservazione delle lesioni, per la diagnosi esistono due tipi di esami. Uno è la ricerca degli anticorpi nel sangue che può essere più o meno affidabile, poco costoso. Se esiste invece già una lesione allora si può eseguire la ricerca del DNA virale, metodo molto affidabile ma costoso che non tutti i laboratori eseguono. Esiste da anni un farmaco, l'Aciclovir che, anche se non elimina il virus, lo riduce quantitativamente. Curarsi è doppiamente utile: primo diminuisce la frequenza e l'estensione delle recidive, cioé quante volte saremo forzatamente inattivi per lesioni e quanto tempo ci metteranno a guarire; secondo, più importante, abbassando la replicazione virale, cioé la quantità di virus prodotto, abbassa la possibilità di contagio anche nelle fasi in cui non sono presenti lesioni. Anche l’uso del preservativo abbassa la possibilità di contagio, soprattutto se già indossato fino dai primi strofinamenti genitali.

Ragadi. Sono ferite molto dolorose all’ano. Quando non guariscono spontaneamente si devono operare chirurgicamente. Chi ha recidive ha come migliore cura nel farsi penetrare spesso, anche più volte al giorno, questo manterrà rilassato l’ano che potrà ben essere irrorato. Non sono una malattia venerea, cioè non sono contagiose, ma la loro presenza aumenta la possibilità di infezione con le malattie veneree, per cui il preservativo aiuta anche in questo caso.

Piattole. Sono insetti che si attaccano alla pelle e si nutrono succhiando il nostro sangue. Si accoppiano e incollano le loro uova sui nostri peli, entro una settimana avviene la schiusa. Se si avverte un prurito insistente è il caso di controllarsi con lente d’ingrandimento e una luce forte, e cercare queste bestioline semitrasparenti. Non sono confinate solo al pube ma possono colonizzare anche barba e ascelle. Ci si infesta non solo coi rapporti sessuali ma anche con l’uso di letti e lettini infestati. Per debellarle il procedimento classico è spalmarsi di MOM, una polvere insetticida che si acquista in farmacia, e dopo 24 ore lavarsi e disinfettare tutta la biancheria intima, le lenzuola e gli asciugamani usati nelle ultime settimane. Dopo una settimana rifare il trattamento insetticida per uccidere eventuali piattole nate dalle uova deposte (l'insetticida uccide solo parte delle uova). Per comodità si può usare Cruzzy che è una lozione con spruzzatore incorporato, ma essendo alcoolica brucia un po' sullo scroto. Come disinfettare la biancheria? Se è possibile lavare a 90° è tutto risolto, per i capi colorati o delicati basta aggiungere un bicchiere di disinfettante tipo Lysoform greggio nella lavatrice. Coperte e piumini si chiudono in un sacco di plastica per qualche giorno dopo averli spruzzati con normale insetticida.

Scabbia. Pur non esendo una malattia venerea, di solito è conseguenza di rapporti sessuali. Si tratta di un acaro che scava delle microscopiche gallerie sotto la pelle, soprattutto sulla cute delle articolazioni o fra le dita della mano o nella zona inguinale. Ci si infesta anche con la biancheria e con i letti. La cura è lunga. Una volta si usava Mesulfene, ora non più. Per cui se vi prescrivono della pomata a base di mesulfene cambiate medico. I centri MTS (centri malattie a trasmissione sessuale, una volta detti centri antivenerei) sono di solito aggiornati. Durante la lunga cura cambiare spesso tutta la biancheria, anche del letto e gli asciugamani, e lavarla ad almeno 60 gradi, anche lasciarla all'aria è utile ad uccidere l'acaro. Avvisare e controllare oltre che tutti i partner anche i familiari e gli ospiti di passaggio da casa. Metodicità e perseveranza sono indispensabili per il definitivo debellamento della bestiolina. Armatevi di pazienza. Se avete prurito la notte andate a farvi controllare. La prova sicura si ha coll'osservazione al microscopio.

Sifilide (lue, mal francese, morbo gallico). Il contagio avviene quando un microbo, il treponema pallidum, entra attraverso una mucosa (pene, bocca o ano). Nel punto di entrata dopo un paio di settimane (ma anche dopo 40 giorni) si forma un piccolo nodulo, che non fa male, che si ulcera e poi guarisce da solo in poche settimane. Non essendo doloroso potrebbe passare inosservato, secondo la sede dove si trova (ad esempio in bocca), ma è contagiosissimo. Questa si chiama fase primaria della malattia.
Subito dopo, ma potrebbe passare anche un mese, inizieranno a formarsi piccole macchioline rosate o piccole rilevatezze, anche loro guariscono spontaneamente ma anche loro sono contagiose. Questa fase, detta secondaria, può durare dai tre mesi ai tre anni, a volte anche dieci. Se ancora non curato passa alla fase terziaria, caratterizzata da lesioni interne invalidanti e a volte mortali. Il test si fa con un prelievo di sangue. Si cura con antibiotici. Si previene in parte usando il preservativo anche nel sesso orale. Restano a rischio il rimming (leccare il culo) e i baci profondi. Per cui, anche se si è sempre fatto sesso sicuro, il test va periodicamente fatto. Soprattutto perché attualmente è una malattia particolarmente diffusa fra noi gay.

Vermi, ma anche protozoi, amebe ed altro. Si passano da individuo ad individuo col contatto delle feci con la bocca. Quindi soprattutto col rimming. Ma basta pure mettere in bocca le mani dopo averle usate per sfilarsi un preservativo dopo un rapporto anale. Nel caso di diarree ricorrenti e quindi sospette richiedere la ricerca di agenta patogeni nelle feci. Anche un insistente prurito all’ano può essere un sintomo. Chi paratica con abitudine questi rapporti a rischio è meglio se si sottopone agli esami almeno una volta all’anno, perché alcuni parassiti non mostrano sintomi chiari neppure dopo anni.

Se il vostro medico curante è all’oscuro delle vostre abitudini sessuali, sarà per lui più difficile diagnosticare correttamente una malattia sessuale. Invece uno specialista, magari in un centro per malattie a trasmissione sessuale, non solo avrà una maggiore predisposizione a riconoscere un’infezione dai sintomi anomali, ma avrà alle spalle una struttura che lo supporta con gli esami clinici più appropriati, e sarà anche più aggiornato su cure e farmaci.