Grosso e duro.
di Pigi Mazzoli
(pubblicato in "Pride", aprile 2003)


Ci siamo lasciati il mese scorso parlando di preservativi e il modo migliore di usarli. Una riflessione: è meglio usarli male che non usarli affatto. Ma a volte credo che i problemi che alcuni accusano nell'uso del preservativo non siano altro che la copertaura di altri problemi. Non è detto che a tutti debba piacere la penetrazione, ma forse se non si è molto genitali ci si sente "diversi" ed allora si usano altri elementi, come appunto i preservativi, per giustificare un malfunzionamento nel sesso praticato. Questo per ricordare che, soprattutto fra gay, il sesso è più creativo (e non riproduttivo) e quindi ognuno deve trovare la sua strada senza farsi influenzare da filmati pornografici o racconti colmi di vanto da parte degli amici.

A questo proposito abbiamo detto l'altra volta che i peni variano dai 10 ai 20 centimetri senza creare troppi problemi. Per essere più preciso il 50 per cento dei membri si colloca tra i 12,5 e i 15,5 centimetri. E non sono tutti diritti. Alcune volte sono particolarmente curvati, tanto da non permettere l'accoppiamento in tutte le posizioni, e vengono detti "a manico d'ombrello". Questo incurvamento è causato dalla differente e non congrua lunghezza dei due corpi cavernosi rispetto al corpo cavernoso dell'uretra. Se la cosa dovesse impedire del tutto l'accoppiamento si può intervenire chirurgicamente accorciando i due corpi cavernosi. Io non consiglio mai di intervenire, basta imparare quelle posizioni che meglio permettono la penetrazione. Per di più ci si può consolare col fatto che a riposo il pene è molto bello avendo la forma leggermente ricurva come se fosse raccolta da una conchiglia di un sospensorio. Quindi bando alla timidezza, non arrendersi alla "diversità" e imparare ad usare quello che si ha, si può ugualmente diventare degli amanti sopraffini.

Invece leggere curvature sono spesso presenti senza che creino problemi, se non la paura di averlo "sbagliato" nelle prime fasi di conoscenza del proprio corpo, quando si sviluppa definitivamente il pene. Queste leggere curvature sono dovute, a volte, a differenze genetiche, sono cioé ereditate dai genitori, ma più spesso sono dovute all'abitudine di tenere il pene a riposo sempre dallo stesso lato nelle mutande a slip, che sono volutamente contenitive. E dato che i destri lo infilano nei pantaloni con la mano destra lo ripongono a sinistra, i mancini lo ripongono a destra con la sinistra, la maggior parte dei destri ce l'ha storto a sinistra e i mancini a destra. Giratelo dall'altra parte e si raddrizzerà col tempo.

Le mutande a slip non sono un indumento molto sano. Oltre a cambiare la forma, non permettono la libera "respirazione" dell'uretra, che non si libererà delle ultime tracce di urina ad ogni minzione per cui possono favorire le infezioni dell'uretra. Sempre le mutande a slip tengono i testicoli sempre a contatto del corpo non permettendo la loro regolazione termica. I testicoli pendono, di solito uno pende più dell'altro, proprio per restare freschi. Nel caso che la temperatura vari rispetto a quella ideale essi si difendono sollevandosi fino a restare in contatto col corpo, se risulta momentaneamente il minore dei danni. Per cui molto meglio indossare le mutande dette boxer, che permettono di proteggere le parti delicate (lo sono!) dal contatto coi vestiti senza entrare in conflitto con la nostra meravigliosa fisiologia. Lasciamo gli indumenti contenitivi (come i sospensori), per noi legati all'estetica degli anni '70, per i brevi momenti delle pratiche sportive ed eventualmente per mostrare le nostre forme una sera in un pub per risultare particolarmente attraenti. I giovani si sentono attraenti con pantalonacci sbracati, fortuna loro che non devono comperare i blue jeans badando alle misure al centimetro come facciamo noi.

Ma basta parlare del contenente e torniamo al contenuto. Sgombrato il campo da ogni dubbio sul fatto che possa essere anormalmente troppo grosso o troppo piccolo (ripetiamo, van tutti bene), il detto popolare, in fatto di prestazioni, recita "...ma duro che duri".

Ma della durezza e della durata continueremo a parlarne la prossima volta.

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a letto con Pigi

Sei grande, grande, grande.
di Pigi Mazzoli
pigi@planet.it

Il mese scorso abbiamo visto che dritto o storto, grande o piccolo, ogni pene può essere perfetto per chiunque, o addirittura meraviglioso per qualcuno. A volte chi lo ha grosso si lamenta di non poterlo usare a piacimento ma sempre dovendo usare particolari cautele, sia nel sesso orale che in quello penetrativo. Chi l'ha piccolo, chi l'ha storto... A parte i casi di reale insufficienza (esistono peni di 2 o 3 centimetri) gli altri vanno sempre bene allo scopo. Dirò di più, alcuni cercano compagni particolarmente minidotati, perché lo trovano eccitante. Tanto per ricordare che c'è sempre qualcuno per ognuno, da qualche parte.

Il pene ha dei legamenti che lo sostengono più o meno sollevato quando è in erezione. Recidendo chirurgicamente parte di questi legamenti si ha l'effetto che esso, in riposo, parta da un punto più basso dell'inguine e che quindi risulti di conseguenza allungato di quel tanto che è stato reciso. L'effetto non ha conseguenze durante la fase di erezione, serve soltanto per chi ha il pene molto corto e si vergogna a mostrarsi nudo; durante l'erezione gran parte di questo incremento risulta inutile per via della posizione comunque sollevata che il pene prende durante la penetrazione. Comunque esiste questa opportunità, come quella di estrarre il grasso dall'inguine con la liposuzione per guadagnare un centimetro o due. La chirurgia estetica, pur intervenendo sul corpo, spesso ha effetti solo sulla psiche. Ma si deve rispettare anche chi considera il suo problema come irrisolvibile altrimenti.

Siamo d'accordo, il mostro è dentro di noi. Ma se un tatuaggio si può togliere, seppur con molti soldi e tanto dolore, certe operazioni sono per tutta la vita, e spesso sono un danno per tutta la vita. Se i transessuali si evirano e si costruiscono una nuova anatomia (ma anche loro a volte si pentono) chiunque ha il diritto di modificare il proprio corpo, ma tenendo ben presente che le aspettative e i risultati spesso non coincidono e che certe operazioni creano a volte danni irreparabili. Avrete sentito dalla cronaca di quella persona che evirava, su richiesta, i suoi compagni, di quelli che si fanno castrare (e vanno fieri del loro essere eunuchi), di quello arrestato perché ha ucciso e mangiato il suo amante su sua richiesta, come atto d'amore estremo. Io raramente esprimo qui giudizi, o almeno cerco di trovare ragioni anche nei pensieri meno diffusi. Ma, permettemelo, faccio di tutte le erbe un fascio e metto insieme tutte queste pratiche, dall'allungarsi un pene al cannibalismo, come delitti contro l'integrità del nostro corpo. Non fidatevi ciecamente del chirurgo che vi promette solo ottimi risultati, anche una semplice intramuscolo ha i suoi rischi, queste operazioni sono ben più complesse, coinvolgono non solo l'immagine ma anche il corretto funzionamento del nostro corpo, meccanismi che miracolosamente stanno in equilibrio dopo millenni di evoluzione possono crollare per un intervento chirurgico, anche il più semplice.
Come al solito, se si desidera fuggire nell'isola che non c'è, significa che abbiamo un problema che non vogliamo risolvere dentro di noi, ma fuggendo, si sa, andiamo solo incontro a delusioni maggiori. Teniamoci quindi il nostro corpo, che non ha difetti, ma solo caratteri unici e irripetibili, quasi preziosi. Chiuso l'argomento.

A volte non c'è una diretta relazione tra le dimensioni a riposo e quelle in erezione. Alcuni rimangono sconvolti portandosi in camerino in sauna qualcuno, sconvolti sia per abbandondanza che per pochezza del cambiamento. Per quanto riguarda il cambiamento in grandezza, questo dipende in gran parte da come sono fatti i corpi cavernosi che, essendo spugne che si gonfiano di sangue, in alcuni casi hanno solo un effetto di indurimento, in altri, invece, comportano anche una crescita di dimensioni, a volte particolarmente vistosa.
Ma nella lunghezza interviene un altro fattore. Il pene non è tutto quello che si vede, continua anche all'interno dove è "attaccato" al corpo. Secondo dove è situato questo punto (e varia da persona a persona) si ha che il pene a riposo si ritira e può, più o meno, ridursi nella sua parte esterna. Fino quasi a scomparire. Alcuni addirittura hanno, a riposo, il pene tanto rientrato da ritrovarsi al suo posto un buco (da dover urinare stando seduti), ma in erezione lo hanno assolutamente normale.

Ho scoperto l'altro giorno un dato inaspettato, o forse logicissimo, che circa l'80 per cento di chi si rivolge ad un andrologo teme di avere il pene troppo piccolo. Ovviamente, come abbiamo visto, queste paure sono solitamente infondate. Per consolarci pensiamo che solitamente i peni troppo grossi hanno anche più problemi di erezione e che a volte non raggiungono uno stato di durezza sufficiente per la penetrazione. Sarà un luogo comune ma mi consola molto.

Eccoci ad uno dei punti solitamente fonte di ansia e delusioni, la durezza. L'impotenza totale, cioé quando non si raggiunge mai, proprio mai, l'erezione, è molto rara e di solito è frutto di una disfunzione fisiologica. In questi rari casi si può intervenire chirurgicamente inserendo due tutori all'interno del pene, che possono essere semirigidi (e quindi il pene sarà sempre moderatamente eretto) oppure gonfiabili con una pompetta nascosta nello scroto (e quindi si induriranno all'occorrenza pompando liquido manualmente).
Quello che i nuovi farmaci curano, invece, sono altre patologie, più spesso associate a problemi psicologici o fisiologici più leggeri. Raggiungere più velocemente l'erezione e mantenerla senza difficoltà ha infatti effetti positivi anche sulla psiche.
Ma si deve ricordare che sono "farmaci" e che "curano", mai fare da sé.

Ma di questo goloso (ma a volte doloroso) argomento parleremo il prossimo mese.