Il retro della medaglia.
di Pigi Mazzoli
Pubblicato da "Pride", giugno 2003
Il mese scorso (Di che coppia sei?) ho ecceduto in spiritosaggini. Ci siamo divertiti, io e voi (dalle lettere che mi avete mandato), a rigirare il coltello nella piaga delle nostre piccole e grandi falsità, delle nostre illusioni, delle nostre manie. Scrivendo me ne ero accorto ma ho pensato che, qualche volta, un po' di autoironia e di autocritica ci fanno anche bene. Ma quel poco di cattiveria che è uscita in qualcuno, ed anche a me e al mio fidanzato, ha suscitato qualche interrogativo. Questo mese approfitto per riflettere sul rapporto tra le nostre due anime, quella buona, positiva, e quella un po' egoista che ci fa cercare situazioni comode per noi con poca cura per i disagi altrui.
Ricordo all'uscita del film "Il diritto del più forte" di Fassbinder che molti, e io tra quelli, si addolorarono che un tanto bravo regista, per giunta lui stesso omosessulae e neppure velato, ci descrivesse in modo crudo e negativo. Non falso, ma parziale, rappresentando tutto il peggio possibile e solo quello. Venivamo da decenni di cinematografia con figure gay negative, o per lo meno con storie in cui i gay dovevano fare una brutta fine per poter giustificare moralmente la loro presenza. Lui, spiegandosi e non giustificandosi, disse che era un film e che raccontava una storia, un aspetto parziale della vita, e che non aveva senso censurarsi e raccontare solo il bello come se tutto fosse bello nel nostro ambiente.
Sono passati vent'anni e da allora la conoscenza di noi è aumentata, dobbiamo sempre meno spiegarci e sempre più possiamo permetterci di conoscerci meglio, più a fondo, a crescere, a intenderci fra di noi.
Ecco allora, al di là delle burle, cosa sono anche le coppie gay.
Una coppia con uno dei due ammalato di AIDS, l'amico lo ha curato fino al momento della morte, per essere sbattuto fuori di casa, il mattino dei funerali, dai genitori del morto. Che tra l'altro non gli han lasciato prendere neppure vestiti, libri e oggetti personali. La casa era dei genitori, d'accordo, loro erano religiosi, d'accordo, ma l'amico l'ha curato e ha dormito di fianco a lui fino a che non si è spento. Io fino a quel momento ero contrario alle unioni civili, mi sembravano un antipatico tentativo di uniformarsi alle coppie eterosessuali. Per di più non ho mai creduto alle promesse, etero o omo che fossero. Ma questa storia mi ha fatto capire che le unioni civili servono, soprattutto quando chi ha per ora la legge dalla sua parte si dimostra tanto ostile e non vuole riconoscere l'amore che c'è. Lui era già semincoscente, ma ogni tanto richiedeva sesso all'amico, che lo abbracciava nel letto e lo accontentava. Senza sforzo, senza essere falso, anche se ormai quel ragazzone era diventato un ossuto corpo incapace anche di alzarsi dal letto, lui lo amava e il sesso che facevano era la cosa più dolce e struggente che io avessi mai visto. Lo posso dire perché non erano mai soli, noi amici a turno stavamo con loro per aiutare, e quando capitavano questi momenti di intimità fuggivamo ad esempio in cucina a rassettare. Il ricordo di quell'amore più forte di ogni malvagità della natura mi turba ancora adesso per la sua grandiosità.
Ora una storia meno tragica. Uno dei due è in AIDS conclamato, non riesce più a lavorare e ha finito tutti i risparmi. Il suo amico, sano e robusto, lavora ma riesce a malapena a mantenere entrambi, guadagnando poco e usando nel frattempo la liquidazione che aveva ricevuto quando aveva cambiato città per vivere con l'amico. Per la destra a governo le risorse dello Stato sono poche e devono essere impiegate per aiutare le coppie italiane che vogliono procreare e istruire cristianamente i figli. Questi miei amici sono indubbiamente sterili ma non mi sembra che il loro amore meriti meno rispetto. O che loro, come persone, non meritino di essere aiutate.
Ed ecco invece una storia felice. Si sono conosciuti in una discoteca, uno londinese in vacanza in Italia, l'altro milanese. Quest'ultimo si licenzia, si trasferisce a Londra dove inizia a lavorare con l'amico che è falegname. Si comprano la casa e il laboratorio con anni di lavoro e pochi divertimenti. A turno lavano piatti, cucinano, e fanno qualche viaggio. Qualche rara scappatella extraconiugale ma senza confidarsele, per non ferirsi a vicenda, perché si amano. Sono più che sereni, sono felici. Sono convinto che non si lasceranno mai.
E di storie come questa, per fortuna, ne conosco molte. D'accordo, quando c'è il lavoro, la salute e il coraggio di vivere appieno la propria vita e il proprio amore senza farsi condizionare dal giudizio degli altri, è più facile trovare la felicità. Ma certamente oltre alla fortuna ci si deve mettere qualcosa di proprio: un poco d'impegno, accettare di sacrificare una parte del nostro egoismo, il coraggio di rischiare il proprio futuro. Non sono cose da poco, ci vogliono cervello, cuore, e muscoli. E parlare, parlare, parlare: tra due fidanzati credo che non si debba lasciar correre nulla, spiegarsi sempre anche se costa fatica (e a volte costa soldi, per chi non convive e comunica giornalmente tramite telefonino).
Queste sono storie senza nomi, non serve qui creare né santi né martiri, e senza pseudonimi, perché un po' di tutte queste cose, belle o tragiche, sono in tutti noi. Non sono razzista, non penso che le coppie gay valgano più di quelle eterosessuali, ma sono certo che se per qualcuno la possibilità di procreare è la qualità somma, per me lo sono altrettanto amore, dedizione e rispetto. Ecco perché penso che dovremmo essere aiutati come tutti gli altri. Anche se la società a volte ci è nemica, non chiedo un trattamento di favore per questo. Mi basta che mi considerino come gli altri. Con tutto il bene e tutto il male che io posso fare.
Quello che mi dispiace è che se in un film viene raccontata una storia ordinaria di gay, questa debba essere trasmessa la notte tardi. Oppure il fatto che nessun verso di amore omosessuale sia nelle antologie di scuola. Un giovane omosessuale con che speranze può crescere? Gli unici riferimenti, nel caso sentisse una spinta omosessuale in sé, sono i lazzi dei programmi comici, questi sì in prima serata, o le storie di cronaca nera sui giornali, o i riferimenti all'AIDS come se fosse un nostro monopolio.
Se a scuola mi avessero spiegato con maggiore sincerità di chi amava il "bel villoso Achille", o della passione di Adriano e di quello che quest'amore gli ha fatto creare, forse avrei studiato con più interesse e soprattutto avrei impiegato ancor meno tempo a scoprire che avrei potuto avere una vita felice. D'altronde ho dovuto, con l'esempio, far capire ai miei genitori che era possibile una vita felice pur essendo omosessuali. Loro, pur rispettosi e tolleranti, e colmi d'amore, erano convinti che ogni omosessuale fosse destinato a comprare sesso da marchette e che prima o poi sarebbero finiti in cronaca nera uccisi dalle loro prede. Oppure ricattati. Ma loro gli omosessuali li avevano solo visti nei film fino a quel momento, o dalle cronache dei giornali. Forse ci vorrebbe un omosessuale in ogni famiglia per far cambiare una volta per tutte la società. O forse basterebbe non glissare sulla sessualità delle grandi personalità quando questa non è canonica.
Da un'indagine è risultato che l'uomo simbolo per gli europei è Leonardo da Vinci. Cosa succederebbe se non venisse costantemente censurata la sua passione per i ragazzi?
Per concludere in allegria, una chicca ascoltata alla trasmissione Loveline di MTV (speriamo che venga ripreso quest'utile programma la prossima stagione). Ascoltatore al telefono: "Soffro di impotenza, ho diciott'anni e vorrei sapere dall'esperto se è normale". La conduttrice Camila: "Sei molto giovane, da quanto sei attivo sessualmente?" Ascoltatore: "Veramente io sono anche passivo".
Ancora un'appendice al mio articolo del mese scorso.
Avevo accennato al pene degli elefanti. Ho scoperto, sempre dalla trasmissione Loveline, che è il più grande del regno animale e la sua lunghezza è tra i 150 e i 180 centimetri. Penso a quei poveri elefanti che dovessero averlo di un solo metro e soffrono per essere minidotati. Tutto è relativo.
Una storia pulita
-
A nudo
Una storia pulita
di Pigi Mazzoli
Pubblicato da "Pride", luglio 2003
Le indagini di mer…
-
10 Jun 2003
Di che coppia sei?
-
Di che coppia sei? di Pigi Mazzoli Pubblicato da "Pride", maggio 2003 Basta coi freddi studi sociol…
-
28 Feb 2003
See all articles...
Jump to top
RSS feed- Latest comments - Subscribe to the feed of comments related to this post
- ipernity © 2007-2025
- Help & Contact
|
Club news
|
About ipernity
|
History |
ipernity Club & Prices |
Guide of good conduct
Donate | Group guidelines | Privacy policy | Terms of use | Statutes | In memoria -
Facebook
Twitter
Sign-in to write a comment.