Ed eccoci arrivati finalmente (si fa per dire!) al 26 febbraio 2014, giorno del diploma di pianoforte di Giulia. L'ansia mi stava uccidendo e mentre mi recavo in Conservatorio, ricordo che mi tranquillizzai leggermente solo dopo aver letto diverse targhe di auto parcheggiate vicino a casa mia, che contenevano il numero 23 o il numero 54. Una volta arrivata a scuola, però, trovai Giulia in lacrime (doveva suonare per prima alle ore 9,00). Cercai di incoraggiarla in qualche maniera, ma stava venendo voglia di piangere anche a me! Poi arrivarono gli altri della commissione, che era formata da me, da due miei colleghi, dalla direttrice e dal commissario esterno. Quest'ultimo era un mio collega andato in pensione qualche anno prima. Ad accrescere la mia preoccupazione c'era anche il fatto che nel mese di giugno l'avevo sognato, anche se era da un bel pò che non lo vedevo e non stavo minimamente pensando a lui (me lo ricordo bene perchè ad una cena alla quale andai qualche giorno più tardi era stato invitato anche lui e glielo raccontai). Nel sogno eravamo al porto (di Cagliari, presumo) e lui ad un certo punto mi dava una spinta e mi buttava in acqua ed io stavo annegando. Adesso temevo che sia pure in senso metaforico quel sogno si dovesse avverare. Molto spesso si dice anche che i sogni si avverano al contrario ed io per consolarmi,sperai molto in questa seconda ipotesi....
Giulia si calmò un pochino e mi disse di sedermi nelle prime file perchè voleva vedermi mentre suonava. Io mi sedetti nel posto n.17 sulla destra di lei, in terza o quarta fila. Quando iniziò a suonare Beethoven ero in uno stato di agitazione pietosa. Pensavo che mi dovevo calmare e che dovevo essere lucida, ma non ci riuscivo. Ad un certo punto vidi nella spalliera del sedile davanti a me una piccola piuma bianca...fu come una boccata di ossigeno, la presi in mano e la tenni per tutta la durata della Sonata. Poi per Brahms la misi in tasca e mi spostai nel sedile n.18! E Giulia lo suonò divinamente. Io piansi dall'inizio del primo Intermezzo fino alla fine dell'ultimo. Cantavo, dirigevo e se chiudevo gli occhi vedevo una miriade di piume bianche e colorate che svolazzavano davanti a me...i moderni( Prokofiev e Respighi) furono da lei eseguiti in modo eccellente e arrivò all'apoteosi con
l' "Escalier du diable" di Ligeti!!!
Dopo di lei suonarono altri tre ragazzi, tutti diplomandi. Il primo di questi (un ragazzo) eseguì tra l'altro il Notturno op.55 n.1 di Chopin, quello del famoso tema do-fa-mi bemolle-re bemolle-do che Brahms aveva celato nel 2° e nel 4° Intermezzo op.118 (il codice cifrato di cui ho parlato nel 31° episodio)!! Della terza ragazza ricordo invece in un modo inquietante che mentre suonò la Sonata op.11 di Schumann (molto bella, ma lunghissima e difficilissima anche da capire) la tenda rossa del palcoscenico (sulla destra guardando il pianoforte) cominciò a muoversi in modo veramente anomalo e come ebbe terminato, inspiegabilmente si fermò anch'essa! Per finire, il quarto ragazzo suonò come brano romantico gli Intermezzi op.117 ed io raggelai perchè nel n.1 c'è il famoso tema di cui ho parlato quì sopra ed abbondantemente nell'episodio n.31!!
Sembrava uno scherzo del destino, le coincidenze continuavano a moltiplicarsi e tutto sommato la cosa stava cominciando decisamente anche a divertirmi.
Ero meno agitata, soprattutto perchè la direttrice mi disse che il commissario esterno (cioè quel mio ex collega in pensione) aveva addirittura proposto la lode per Giulia! Adesso però temevo che lei si scaricasse, infatti era solo alla metà dell'opera: l'indomani la attendeva la prova di Musica da Camera e il Concerto di Felix!!!
Quel pomeriggio Giulia provò dinnuovo con Francesco in un'aula e poi, una volta terminati gli esami di ottavo anno di pianoforte, scendemmo giù e riprovammo in Aula Magna il Concerto di Mendelssohn. Eravamo molto stanche, ma la voglia di ridere non ci mancava lo stesso. Proponemmo a Francesco di andare a mangiare una pizza insieme, ma lui rispose che doveva dormire e noi a momenti gli ridevamo in faccia!!! Pensammo che avesse paura che gli volessimo saltare addosso, ahahaha!!!
Fu una serata strana. Mentre aspettavamo che si liberasse l'Aula Magna, infatti, un tipo molto strano si avvicinò a me ed ad Agostina nell'atrio del Conservatorio e ci chiese se avevamo da accendere e noi gli rispondemmo di no (vai e fidati di gente del genere!). Poi, dopo aver salutato Giulia, io accompagnai Agostina alla fermata del pullmann e un altro ragazzo mi chiese se avevo da accendere. - Ma tutti con noi ce l'hanno oggi? - ci dicemmo ridendo. Poi vedemmo un mio collega insegnante di solfeggio,molto carino (somiglia a Mendelssohn in un modo impressonante!!) che si dirigeva verso la Via Bacaredda e dicemmo: - Chissà dove starà andando! - ed infine un signore ebreo con la barba lunga e con il "kippah" in testa (è il loro copricapo) e con due bambini per mano, un maschietto ed una femminuccia. Io l'avevo già visto almeno un anno prima vicino ad un market con lo stesso bambino che era un pò più piccolo, in un passeggino, con i riccioloni scuri e gli occhioni neri ed avevo pensato che Felix Mendelssohn da piccolo doveva essere come lui. Che bellino!! Agostina invece non aveva mai visto nessuno di loro prima di quel momento. Pensai che doveva essere un altro segnale e tornando a casa mi venne in mente: - Ma certo! Il signore con la barba doveva essere Felix Mendelssohn (ha 206 anni!!), il bambino era Ligeti e la bambina, Mira Mendelssohn, la moglie di Prokofiev!! - Mi vennero i brividi e pensai che anche "i tre ebrei" visti proprio quella sera ci avrebbero portato fortuna!!!!
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