Lettera di Ferdinand David a William Sterndale Bennett

Dopo essersi trasferito a metà luglio nella località svizzera di Interlaken (immortalata da diversi schizzi ed acquerelli di notevole suggestione) Mendelssohn compose il Quartetto in Fa min.op.80 (considerato un vero e proprio "Requiem per Fanny"). Il 17 settembre fece ritorno a Lipsia: tuttavia,dopo una breve sosta a Berlino presso la tomba della sorella,le sue condizioni di salute peggiorarono e verso la fine di ottobre venne colpito da un primo infarto.Ciò nonostante continuò a lavorare intorno ad alcune composizioni,lasciandole comunque incompiute,tra queste spiccano i frammenti dell'Oratorio "Christus" e quelli dell'Opera "Loreley" (su testo di Emanuel Geibel). La cronaca della morte precoce (sopraggiunta il 4 Novembre 1847) è contenuta nella lettera seguente,indirizzata da Ferdinand David all'amico comune William Sterndale Bennett.

Lipsia, 25 novembre 1847

Come devo iniziare a delinearLe un'immagine dell'ultimo triste periodo? Questa estate a BadenBaden ed in Svizzera trovai Mendelssohn profondamente piegato per la morte di sua sorella. Dopo essersi abbastanza ristabilito dal primo sgomento,iniziò a lavorare, e certo con quasi morboso fervore,come sua moglie mi ha raccontato e come dimostrano le molte cose postume iniziate per la maggior parte nel corso di questa estate.- Se aveva composto per tanto tempo,andava in giro sulle montagne di nuovo incessantemente per diversi giorni e veniva a casa completamente bruciato dal sole e spossato,iniziava nuovamente a comporre,in breve - era agitato in sommo grado.

Dopo il suo ritorno quì a Lipsia era certo ancora di umore molto serio, ma c'erano anche giorni nei quali era molto sereno - fino a quando poi lo colpì il primo malessere,dalla moglie del dr.Frege,dopo che lei gli aveva cantato al pianoforte uno dei suoi lieder più recenti,tutti malinconici di contenuto. - All'inizio non si dieta importanza alla cosa,anche se i sintomi (mani e piedi gelidi,polso che mancava,deliri per più ore) erano senza dubbio preoccupanti. Tuttavia,poichè sette anni fa aveva avuto quì già una volta un attacco simile,dal quale si era ristabilito presto di nuovo,noi tutti non temevamo nulla di peggio. - Lo vidi alcuni giorni dopo,lo trovai ancora allegro,però mi disse: -Per me è come se qualcuno mi si accostasse e dicesse:fermati,non andare oltre!-

Dodici giorni dopo il primo attacco mi trovavo da lui tra le 11 e le 12. Era molto allegro,voleva recarsi a Vienna entro alcuni giorni. - Allora di pomeriggio giunse il secondo attacco. Anche da questo si ristabilì di nuovo,tanto chè,anche se già molto preoccupati,rimanemmo ancora di buon animo,fino a quando,sette giorni dopo il secondo,giunse il terzo attacco,dopo il quale egli visse ancora soltanto fino alla sera del giorno successivo (4 novembre).

Non dimenticherò mai come Gade giunse da me in Conservatorio,dicendomi che Mendelssohn era stato colpito di nuovo ed era questione di vita e di morte. Corsi subito fuori e venni accolto dalla notizia che non c'era alcuna speranza. - Allora ho avuto bisogno di un quarto d'ora,fino a quando mi calmai abbastanza per entrare in casa.- Era privo di coscienza (questo era mercoledì sera),gridò in modo spaventoso fino quasi alle dieci. Poi iniziò a gemere ed a tambureggiare come se gli arrivasse musica per la testa. Quando ne fu spossato,emise di nuovo delle grida paurose e rimase così tutta la notte. - Nel corso della giornata i dolori sembravano diminuiti,ma il suo aspetto era già quello di un morente. Verso le nove e un quarto di sera morì. - Sul viso era diffuso il più delicato ed il più sereno sorriso.