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L'Altare della Patria, inizialmente denominato Vittoriano fu concepito alla morte del re Vittorio Emanuele II. Prese il nome attuale nel 1925 dopo la tumulazione del Milite Ignoto del 1921.

I vecchi Romani chiamano ancora la piazza (e così la chiamava mio padre che all'inizio degli anni '30 a Roma fece il servizio militare) col vecchio nome di "piazza Esedra", perché i palazzi ricalcano la curva dell'esedra gradinata delle Terme di Diocleziano.

La fontana fu realizzata da Pietro Bernini con l'aiuto del figlio Gianlorenzo in ricordo dell'alluvione del Tevere del 1598.

Realizzata da Michelangelo sulla base di studi precedenti con la trasformazione di parte delle antiche Terme di Diocleziano, anche con lo scopo di onorare i martiri cristiani obbligati a lavorare in condizioni disumane, vittime delle persecuzioni dall'imperatore stesso. Portali in bronzo di Igor Mitorai (2006)

Realizzata da Michelangelo sulla base di studi precedenti con la trasformazione di parte delle antiche Terme di Diocleziano, anche con lo scopo di onorare i martiri cristiani obbligati a lavorare in condizioni disumane, vittime delle persecuzioni dall'imperatore stesso.

Realizzata da Michelangelo sulla base di studi precedenti con la trasformazione di parte delle antiche Terme di Diocleziano, anche con lo scopo di onorare i martiri cristiani obbligati a lavorare in condizioni disumane, vittime delle persecuzioni dall'imperatore stesso.

Al centro, sullo sfondo, si intravede la cupola di San Pietro. (Click on image to enlarge). Al centro la cupola e il campanile dei Santi Ambrogio e Carlo al corso voluta dalla comunità lombarda per celebrare la canonizzazione di San Carlo Borromeo.

Tra il palazzo di fronte e la chiesa dei Ss.Vincenzo e Anastasio spunta in alto la bandiera tricolore posta sulla torretta del vicino Palazzo del Quirinale.