
Masada e Mar Morto - Israele
03 Apr 2019
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Conosci Masada e la sua terribile storia?
Nel I secolo a.C. la fortezza era il palazzo di Erode il Grande, che tra il 37 e il 31 a.C. lo fece fortificare. La cittadina era arroccata su tre diversi livelli verso lo strapiombo sul lato nord della rupe, dotato di terme con caldaia centrale, magazzini sotterranei e ampie cisterne per la raccolta dell'acqua; nel 66 era stata conquistata da un migliaio di Sicarii che vi si insediarono con donne e bambini; quattro anni dopo – nell'anno 70 – caduta Gerusalemme, vi trovarono rifugio gli ultimi strenui ribelli non ancora disposti a darsi per vinti.
Dopo un lungo assedio, nell'anno 74, guidati da Lucio Flavio Silva i Romani riuscirono alla fine a costruire una imponente rampa di accesso (ancora oggi visibile, vedi foto) che, colmando quasi del tutto i 133 metri di dislivello tra il campo romano e la fortezza, consentì alle torri di assedio di arrivare sotto le mura per sgretolarle con gli arieti. Tuttavia, prima che i soldati romani entrassero nella città, gli assediati misero in atto un'azione rimasta unica nella storia: i soldati romani entrarono nella città senza trovare resistenza, ma una volta lì si presentò loro innanzi una orrenda ecatombe, il suicidio collettivo della comunità ebraica dei Sicarii che aveva resistito al potere di Roma anche dopo la caduta di Gerusalemme e la distruzione del Secondo Tempio.
03 Apr 2019
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...vista su accampamento romano...
Nel I secolo a.C. la fortezza era il palazzo di Erode il Grande, che tra il 37 e il 31 a.C. lo fece fortificare. La cittadina era arroccata su tre diversi livelli verso lo strapiombo sul lato nord della rupe, dotato di terme con caldaia centrale, magazzini sotterranei e ampie cisterne per la raccolta dell'acqua; nel 66 era stata conquistata da un migliaio di Sicarii che vi si insediarono con donne e bambini; quattro anni dopo – nell'anno 70 – caduta Gerusalemme, vi trovarono rifugio gli ultimi strenui ribelli non ancora disposti a darsi per vinti.
Dopo un lungo assedio, nell'anno 74, guidati da Lucio Flavio Silva i Romani riuscirono alla fine a costruire una imponente rampa di accesso (ancora oggi visibile, vedi foto) che, colmando quasi del tutto i 133 metri di dislivello tra il campo romano e la fortezza, consentì alle torri di assedio di arrivare sotto le mura per sgretolarle con gli arieti. Tuttavia, prima che i soldati romani entrassero nella città, gli assediati misero in atto un'azione rimasta unica nella storia: i soldati romani entrarono nella città senza trovare resistenza, ma una volta lì si presentò loro innanzi una orrenda ecatombe, il suicidio collettivo della comunità ebraica dei Sicarii che aveva resistito al potere di Roma anche dopo la caduta di Gerusalemme e la distruzione del Secondo Tempio.
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