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Carissimo,
ancora mi domando come sia andato tutto per il verso giusto, quando sembrava che questo viaggio fosse irrimediabilmente saltato, causa lo scarso gruppo di partecipanti. E invece è bastato chiamare un'altra agenzia di viaggi (quando voglio veramente qualcosa divento proprio ostinata!!) e nel frattempo si è smosso magicamente qualcosa...il viaggio è stato riconfermato e siamo partiti in 21 (più l'autista e l'accompagnatrice = 23!!).
L'11 agosto del 2014 siamo partiti in pullann per Portotorres. Là abbiamo preso la nave della Tirrenia e la mia cabina era la n.91. I numeri sono quelli della somma delle date di nascita e di morte di Jenny Lind!!! Inutile dire che sono rimasta di sasso e ho pensato: -Questo è solo l'inizio...-
Il giorno dopo, appena sbarcati a Genova, se non mi scansavo velocemente mi stava per investire una di quelle motrici che trasportano carichi pesanti e che recava la scritta T23, la stessa, tra l'altro che avevo visto a Cagliari su un muro, mentre mi recavo all'agenzia di viaggi per fare i documenti qualche giorno prima e avevo pensato: -Porta bene!- e l'avevo anche fotografata!
Entrando in Svizzera, al casello, la prima targa che ho letto di un'auto affianco a noi era 23419 e c'erano tutti i miei numeri, tranne il 54...
Siamo arrivati a Lugano poco prima delle 12,00 ed una volta assegnate le camere, siamo andati a pranzo in un ristorante del centro. Ho fotografato subito la "Piazza della Riforma" e ho pensato alla Sinfonia di Felix (re minore op.107).
Dopo pranzo abbiamo fatto un inutile giro lunghissimo in pullmann (forse aspettando la guida che era in ritardo) e mi stavo scocciando. E proprio allora è successa forse la cosa più incredibile di tutto il viaggio! Il pullmann si è parcheggiato a fianco a delle siepi ed io pensavo: -Possibile che non ci sia neanche una coccinella in questo posto! - e in quell'esatto momento ne ho vista una (non se ne vedevano altre) ed ero già sbalordita da questo fatto, quando la coccinella ha spiccato il volo ed è andata a posarsi proprio sul vetro dov'ero seduta io (all'esterno, naturalmente), ha aperto dinnuovo le alucce ed è volata via! Non ho detto niente a nessuno, naturalmente, ma ho sentito dentro di me una gioia a dir poco indescrivibile!!! Era il 12 agosto, all'incirca alle 16,00 del pomeriggio...un momento indimenticabile!!!
Poi la visita guidata della città e nel frattempo ha iniziato a piovere leggermente, con un caldo afoso, ma ha continuato più o meno tutta la sera.
L'indomani, il 13, siamo partiti per Bellinzona: a Lugano pioveva e quando siamo arrivati a Bellinzona, diluviava e si sentivano anche dei tuoni! Io ho detto agli altri che in queste condizioni sembrava più "Bruttinzona" e mentre tutti si affannavano a comprar stivali di gomma in un negozietto ( per fortuna avevo le scarpe da tennis nuove, che si sono comportate benissimo durante tutto il viaggio!!) ho visto nella strada un cuoricino che si era formato casualmente da un nastro di plastica che chissà come era finito lì, dal momento che in Svizzera non si vede neanche una cicca per terra!! Naturalmente l'ho subito fotografato! Poi siamo saliti al castello, sempre sotto la pioggia, e ridiscesi, fermandoci sotto una tettoia a metà strada per ripararci. Là in una bacheca ho visto questa scritta in rosso: "Siamo in Italia, chiamateci al n.....Michele" e la calligrafia era identica a quella di mio figlio Michele e l'ho subito fotografata. Incredibile anche questa coincidenza! Finalmente siamo entrati nella cattedrale di Bellinzona, che era molo bella, ed io ho pregato il Signore di far smettere di piovere e quando siamo usciti da lì, in effetti aveva smesso.... Abbiamo fatto un altro giro, fino al Teatro ed al Rathaus (sempre a piedi) e poi siamo andati a pranzo. Quindi nel pomeriggio siamo partiti per Lucerna. Abbiamo attraversato la galleria del San Gottardo (17 chilometri, che angoscia!) ma il peggio è stato la lunga fila prima dell'entrata in galleria: circa 4 chilometri percorsi in un'ora, con fermate continue...uno strazio!! Per fortuna avevo con me il lettore MP4 e mi hanno un pò distratta piacevolmente la Sinfonia "Renana" di Schumann e la Sinfonia "Riforma" di Mendelssohn....
A Lucerna non pioveva, ma c'era un ventaccio freddo, peggio del nostro maestrale. L'accompagnatrice ci ha condotti subito a piedi a vedere il famosissimo "Leone di Lucerna" dello scultore Bertel Thorvaldsen, che fu amico di Mendelssohn, e che egli conobbe a Roma nel 1831. Felix si recava spesso nel suo studio dove vi era un pianoforte, e lo intratteneva con le sue musiche. Ne parlava entusiasticamente nelle sue lettere e descriveva il suo aspetto, guarda caso, proprio come quello di un leone...grande artista, Bertel!! Non capisco perchè nel 2009 quando andammo a Lucerna con un altro tour, non ci avevano portati a vedere questa stupenda opera d'arte!!
Poi ho rivisto il "Capelbrucke", celeberrimo ponte di legno e (da fuori) la Hofkirche, come nell'acquerello di Mendelssohn del 1847, dipinto pochi mesi prima della sua morte....
Il nostro albergo a Lucerna era splendido, con un bellissimo giardino davanti, ma con un imperdonabile difetto: tanti scalini all'ingresso, senza nessuno scivolo per trasportare i bagagli, ahimè! Fortunatamente ci ha aiutato il personale dell'albergo. Alla reception vi era un giovane bellissimo, biondo, con gli occhi azzurri, alto e snello e sempre gentile e sorridente! Troppo carino, a me faceva sempre dei grandi sorrisi, eh eh! E poi c'era un grande orologio in stile antico,di quelli che a me piacciono da morire, con sotto u vaso di orchidee e... girasoli dappertutto!!
Il 14 la giornata più attesa!!! Dovevamo andare sulla montagna Jungfrau e salire con il trenino fino a 3454 metri di altitudine e poi ridiscendere e fare una breve visita al paese di Interlaken!!!
La giornata non era bellissima, ma almeno non pioveva. C'erano molte nuvole, ma anche molti sprazzi di cielo sereno. Chissà però lassù che tempo avrebbe fatto! Io avevo un'ansia pazzesca, avevo paura di soffrire di vertigini e di freddo (sulla Jungfrau le previsioni indicavano per le ore 13,00 - 6 C°!!). Temevo che il trenino si arrampicasse in maniera troppo ripida e di vedere troppi strapiombi sotto di noi. Arrivati alla stazione, ho potuto ammirare la vista mozzafiato della valle del "Lauterbrunnen"!! Una meravigla!! Roccioni altissimi, cascate, tanto verde e nello sfondo, sebbene coperta dalle nuvole, la Jungfrau con tutta la cima nevicata!!! Peccato non potersi trattenere a visitare quei luoghi divinamente belli e nello stesso tempo selvaggi ed inquietanti!!! Siamo saliti sul primo trenino ed io ero seduta nel posto 119 (per pura casualità) e fuori vedevo i binari 5 e 4 (54) e un'altra scritta, 123...Cominciamo a salire e ci appare agli occhi un paesaggio indescrivibile, prati, alberi, fiori dappertutto, casette in legno con i balconcini tutti infiorati e placide mucche che brucavano l'erba!! Tutto era così verde e fresco e dall'altra parte si cominciava a vedere in mezzo al verde il grigio scuro dei roccioni e il bianco candido della neve sui ghiacciai. La salita però era dolce, non ripida come temevo io ed arrivammo anche troppo velocemente alla prima stazione: Wengen!!!
Questo incantevole paesetto dove le auto non circolano e si va solo a piedi e probabilmente in bicicletta, era forse la località di villeggiatura preferita da Mendelssohn!! E difatti tutti gli anni (dal 20 al 30 agosto, se non ricordo male) vi si svolge un festival musicale interamente dedicato a lui!! Purtroppo l'ho potuto vedere solo dal trenino...mah, chissà che non riesca più in là a passarci almeno una settimana....è proprio quello di cui avrei bisogno, un posto tranquillo e bellissimo, con aria buona e salutare, dove rilassarmi e destressarmi in compagnia di ottima musica e ottimi libri....Io ero così felice e commossa che ho pensato: -Vorrei che il tempo si fermasse quì!!-
Al paese successivo siamo scesi e abbiamo preso il secondo trenino. La salita cominciava a sentirsi ed il ghiacciaio della Jungfrau, mano mano che si avvicinava, sembrava sempre più incomberci addosso...le foto, purtroppo, appiattiscono le immagini e non danno un'esatta idea di quello che vorrei cercare di descrivere...
Poi, dopo aver avvistato un'ultima mucca su un bel prato verde, un tunnel infinito!! Il trenino saliva, saliva, saliva....Fortunatamente ogni 5 minuti circa ci facevano scendere per affacciarci a delle finestre. Che spettacolo!!! Peccato che le nuvole impedissero di vedere meglio, ma eravamo già in mezzo al ghiacciaio, arrampicati su roccioni a strapiombo...neve e nubi dappertutto!!
Ed infine siamo arrivati alla "Jungfraujoch". Ressa e confusione, gente che scendeva, gente che saliva, spinte, tutto chiuso e un caldo da morire! Solo dalle finestre si vedeva il ghiacciaio, ma ci hanno portato subito al ristorante (il nostro tavolo era il numero 4, guarda un pò!) e non ci servivano mai....ma io volevo uscire fuori, volevo vedere il ghiacciaio, uffa!!!! Terminato il pranzo la guida ci porta in un tunnel da percorrere a piedi e c'era un freddo matto ed un'umidità come se fossimo dentro una miniera...c'era gente che si sentiva male, forse anche per suggestione, ed infatti anch'io cominciavo a sentire male alla testa e poi, soprattutto, mi mancava l'aria....-Adesso dobbiamo prendere l'ascensore che ci porta allo Sphinx- ci disse la guida. Per un attimo che a me è sembrato eterno, mi sono sentita perduta, sola, disperata e non sapevo più se andare avanti o tornare indietro. Piangevo...qualcuno del gruppo mi ha detto: - Vuole tornare indietro? Si sente male?- In quel momento ho sentito dentro di me qualcosa che non so spiegare, come una forza ed una rabbia che non mi conoscevo...-No!!- ho esclamato .Voglio andare avanti!!!- La guida (Renata),vedendomi piangere, mi ha abbracciata e ha esclamato: -Che tenera, si è commossa!- e subito un'altra signora del gruppo, Ignazia, mi ha preso per mano e mi ha detto: -Coraggio, chiudi gli occhi!- e siamo entrate nell'ascensore...e poco dopo....eravamo sullo Sphinx, cioè la terrazza della stazione più alta d'Europa,finalmente all'aria aperta, a 3454 metri di altitudine!!!! Nevischiava e non si vedeva quasi niente, sotto di noi una grata che lasciava intravedere strapiombi e crepacci, ma (forse complice anche la birra che avevo bevuto) io camminavo quasi divertita e pensavo: -C'è il vuoto sotto di me e non ho paura!!- Certo, se non ci fossero state le nuvole a coprire quasi tutto lo scenario, le vertigini si sarebbero fatte sentire in ben altro modo, ma evidentemente doveva andare così e forse è stato anche meglio! E' stata per me un'emozione fortissima e dopo ho pensato che così deve essere il "viaggio" dalla vita terrena (il tunnel) alla vita di Lassù (lo Sphinx).....Dopo tutto quel buio opprimente, tanta luce bianca e il freddo quasi non lo sentivo!!!!
Il viaggio di ritorno su i due trenini mi è sembrato molto più lungo di quelli dell'andata e quando, ripreso il pullmann, stavamo dirigendoci ad Interlaken, una signora del gruppo si è accorta di aver dimenticato l'impermeabile (con in tasca il suo cellulare) nel bagno della stazione. Porca miseria!!! Siamo dovuti ritornare indietro,(perdendo almeno mezz'ora) e ha ritrovato tutto! Questa è l'onestà svizzera!! Per quanto io fossi scocciata, perchè non vedevo l'ora di essere ad Interlaken, è stato molto bello constatare che gli svizzeri sono veramente così onesti: l'aveva trovato una signora delle pulizie e stava aspettando che qualcuno venisse a riprenderselo! E c'era pure il cellulare!! Arrivati ad Interlaken ho fatto giusto in tempo a vedere qualche vetrina ed a comprare un paio di souvenirs: un portachiavi con il campanaccio e l'iniziale M per Michele ed un paio di magneti con le casette svizzere. Volevo vedere almeno da fuori l'Hotel Interlaken dove Felix soggiornò parecchie volte, ma purtroppo non c'è stato tempo. Solo andando via, dal pullmann sono riuscita almeno a fotografare un campanile e le mura di un convento e grossi alberi di noce che Felix aveva immortalato in alcuni suoi acquerelli...e meno male, perchè con l'ansia e con la fretta, me ne stavo del tutto dimenticando .....Ero piuttosto risentita pensando che il "birbantone" (Felix) aveva organizzato tutto questo contrattempo per farmi un dispetto, ma poi ho pensato che, non essendo il Padre Eterno, non tutto può dipendere da lui e poi ho avuto modo di rendermi conto che le più belle sorprese (a parte quella della coccinella e quel momento terribile e contemporaneamente meraviglioso sulla Jungfraujoch) da parte sua dovevano ancora arrivare....!!!!!